Cristina Comperini intervista Tolmina Guazzaloca, ospite della Casa di riposo “Lercaro”. Bologna, 2010. Durante la guerra aveva il grado di capitano, Tolmina – nome di battaglia Giuliana – teneva i collegamenti nella Resistenza, tra i comandi e le brigate partigiane in città e tra Modena e Bologna. Iscritta al Pci dal 1930 era un’operaia della Ducati, quando fu chiamata alla delicata missione. “Pedalavo velocemente, forza Giuliana, mi dicevo, il futuro è una grande sfida”.
Tolmina, nome di battaglia “Giuliana”, si racconta from from canale Video – Almagulp.it on Youtube
La sua auto-biografia nel volume E mi chiamai Giuliana di Tolmina Guazzaloca – Laterza Giuseppe Edizioni – 1998. Nata il 5 settembre 1916 ad Anzola Emilia, deceduta il 23 aprile 2011. Operaia.
Proveniente da una famiglia antifascista, si iscrisse al PCI nel 1930. Svolse attività propagandistica sul luogo di lavoro. Venne licenziata dalla «Polveriera» di Anzola Emilia per attività antifascista. Si era infatti impegnata a raccogliere fra gli operai comunisti la somma di L. 5 mensili in favore della stampa clandestina. Dal 1939 al 1943 lavorò alla Ducati di Bologna. Dopo l’8 settembre 1943, entrata nel movimento partigiano, divenne staffetta del comando di Piazza di Bologna poi, dall’agosto 1944, CUMER. Fu addetta al trasporto di armi e munizioni a Bologna e in provincia. La sua casa fu una delle sedi del CUMER. Il nipote Bruno Corazza cadde nella Resistenza. Riconosciuta partigiana con il grado di capitano dal 9 settembre 1943 alla Liberazione.
Ha pubblicato: E mi chiamai Giuliana.
Nel 2003 si è battuta per far ricordare la sua amica Adalgisa Gallarani, la partigiana “Tosca” uccisa nel corso di una missione nel 1944, alla quale oggi è dedicato un cippo in via Brodolini alla Barca (BO).
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