Jole Baldaro Verde, Illusioni d’amore, le motivazioni inconscie nella scelta del partner, R. Cortina (ed) 2012.
Per Jole Baldaro Verde, scrittrice di numerosi volumi riguardanti in particolar modo la medicina, la psicologia e la sessuologia, la libertà è il rapporto dell’io concreto con l’atto che compie perchè l’atto libero si produce nel tempo che scorre, non nel tempo trascorso (Baldaro Verde, p. 51)
Brit Marling: Prairie Johnson, protagonista principale nonchè autrice e produttrice della serie tv di Netflix OA, racconta attraverso la bellissima voce della doppiatrice italiana Veronica Puccio, lo stupore del ritrovarsi prigioniera: “La prima volta che ti addormenti in prigione ti dimentichi, ti svegli come una donna libera, poi ti ricordi che non lo sei. Devi perdere la libertà molte volte prima di comprendere il tuo stato.”
Lei, insieme a Homer, Scott, Rachel e Renata, sono prigionieri del Dr. Hunter Aloysius “Hap” Percy. Il cui intento è scoprire le “prove” della vita oltre la morte, ne è ossessionato a tal punto da indurre la “morte” artificialmente e ripetutamente nei suoi priginieri per osservare, registrare e raccogliere dati oggettivi come prescritto dai metodi della comunità scientifica.
La prigione e la prigionia, a mio parere, sono messi a tema con una inusuale maestria che va ben oltre la trama e l’epilogo finale, tant’è che la critica e il pubblico, almeno quello italiano, hanno bocciato la serie giudicandola, stramba, incomprensibile, eccessiva e fintanto piena di incoerenze narrative. Quando invece il potere evocativo delle immagini, delle scene e dei dialoghi rimandano al nodo cruciale di tutte le nostre esistenze: il rapporto, dentro di noi, con la prigione interiorizzata e con il carnefice – l’osservatore – che stringe e opprime impedendo qualsiasi fuga.
Homer sceglie la strada della conoscenza “la conoscenza è una diceria finchè non vive nel corpo … non conosci una cosa finchè il tuo corpo non la conosce” ed esercita l’unica libertà che gli è rimasta quella “di non essere libero” e morire “sveglio”, come dice OA al nuovo gruppo dei 5 ascoltatori, perchè è un esploratore.
Ed è nel colpo di scena della puntata cinque, centrale a tutta la serie, che il nesso prigionieri e fuga, prigione e libertà viene rappresentato con un emozionante inno al movimento della libertà. Scott, magnifico personaggio che impersona un odierno san sebastiano che nulla ha da invidiare ai capolavori della pittura, agisce l’unica libertà, appunto quella di “non essere libero” e attraverso il tradimento svela allo scienziato “sai che stanno tentando di scappare, Homer e OA si stanno esercitando nei movimenti, per tutta la notte mentre tu dormi, lei sostiene che apriranno una porta, un portale attraverso il quale potranno fuggire, secondo lei sono degli Angeli”!.
Canto, inno, esempio di libertà agita che lo salva quando i “movimenti” di Homer e di OM, ripetuti, eseguiti, vissuti gli faranno esclamare “avevi ragione, esistono i movimenti, sono cinque (i cinque sensi?) e servono cinque persone almeno, i movimenti permettono di fare cose inimmaginalbili, i cinque movimenti aprono un tunnel,verso un altra dimensione, la nostra LIBERTA’ …”
Perché The Oa è la serie tv più strana in circolazione (https://www.wired.it/play/televisione/2016/12/16/the-oa-serie-tv-netflix/