Giovedì 23 marzo alla Libreria Modo Infoshop di Bologna, è stato presentato il libro TECNOLOGIE CONVIVIALI (Eleuthera, 2023) da Jacopo Anderlini del Centro Internazionale di Ricerca per le Convivialità Elettriche (CIRCE) in dialogo con l’autore Carlo Milani che in tempi non sospetti (primi anni del 2000) ha portato in Italia corpose critiche ai GAFAM (Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta Platforms e Microsoft) attraverso il prezioso contributo al gruppo di scrittura collettiva Ippolita e ai testi Open non è free 2005, Luci e ombre di Google 2007, Nell’acquario di Facebook 2012.
Con questo libro affronta la necessità di un radicale ripensamento del nostro rapporto con la tecnologia, prendendo spunto dalle tesi di Ivan Illich aggiornandole al mondo digitale ma anche ponendo in discussione la nozione di scala. Per l’autore “La prima via da esplorare è quella della riduzione di scala, che Ivan Illich proponeva già nel suo La convivialità, divulgata spesso con l’espressione «piccolo è bello». Vedremo che senz’altro la grande scala tende a strutturarsi in maniera gerarchica, ma in realtà la piccola scala non è necessariamente un vantaggio; dovremo quindi capire come e se è possibile adeguarla al mondo delle reti digitali globali.”
Inoltre ““Attingo a piene mani dall’idea di saperi situati (situated knowledges) di Donna Haraway, fin dall’articolo del 1988 Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Estendo questa idea del privilegio della prospettiva parziale, della corporeità e del sapere come prospettiva condivisa a una comunità (cui preferisco i gruppi di affinità), in special modo al sapere tecnico che si genera navigando la rete di Internet. I corpi degli esseri tecnici sono in gioco tanto quanto i corpi umani, e così pure le rispettive, parziali prospettive”
Quelli che vengono solitamente rubricati come oggetti tecnologici o strumenti tecnologici nel libro sono chiamati esseri tecnici a cui il testo assegna un ruolo ben preciso. Infatti gli esseri tecnici, le macchine, “proprio come gli umani non sono tutte uguali: dipende da come vengono «create al mondo»”.
Ed è con questa prospettiva che Carlo Milano compie un’esplorazione – né tecnofila né tecnofoba – della relazione con gli esseri tecnici che ci accompagnano quotidianamente come i computer e i cellulari per instaurare una diversa relazione con essi poiché sembrano renderci più potenti ma, in realtà e per come sono progettati, ci possono rendere docili e obbedienti al regime consumistico del capitalismo delle piattaforme digitali.
L’autore analizza le gerarchie oppressive che caratterizzano le nostre società e si replicano nelle relazioni tra umani e macchine, dando vita a una tecnoburocrazia che intende dominare e governare sia gli esseri umani che le macchine. Per Carlo Milani è ancora possibile un’altra relazione con gli “esseri tecnici” attraverso l’attitudine hacker: uno sguardo curioso e investigativo che cerca un rapporto conviviale con le macchine a partire dalla domanda “come funziona?”. Questo approccio permette di riconfigurare la nostra visione tecnosociale, liberandola dal rapporto di comando e obbedienza tipico dell’immaginario gerarchico del capitalismo delle piattaforme fondato sulla “delega” acritica e tossica con “l’esperto” di turno.
Attraverso un’analisi approfondita e un linguaggio chiaro e accessibile, l’autore invita i lettori a riflettere sulle proprie scelte e sulle conseguenze delle loro azioni nel mondo tecnologico in cui viviamo fornendo anche esempi concreti di come si possa praticare la convivialità con gli esseri tecnici.
A seguire il video delle riprese dell’evento.
Prima Parte
Seconda parte