Scritto da Francesca Cilento lunedì 05 febbraio 2007 e pubblicato in www.tecnedonne.it di webarchive
Le attitudini fanno riferimento all’insieme di percezioni, credenze e predisposizioni che le persone si creano, a proposito di una qualsiasi realtà esterna. Parlando di nuove tecnologie (NT) è possibile quindi, considerare le attitudini formatesi in riferimento al computer e ad Internet.
A partire dall’analisi di queste ultime si delinea un continuum i cui estremi sono: tecnofobia e tecnofilia. Tecnofobiche e tecnofobici, sono coloro che sperimentano ansia e paura alla sola idea di dover accendere un pc, invece le utenti e gli utenti vicini al versante della tecnofilia, hanno iniziato molto presto ad utilizzare il computer e sono interessati alla tecnologia in sé e non solo ai suoi molteplici utilizzi (North & Noyes, 2002).
Le componenti delle attitudini
Le attitudini incidono sul tipo di uso e sulla valutazione di chi utilizza le NT, ma tra gli studiosi resta ancora aperta la questione su quali siano queste attitudini concretamente. Uno degli studi più accreditati ha individuato tre fattori (Whitley Jr, 1996):
- Fattore affettivo, che include ansietà e autoefficacia;
- credenze positive sul computer;
- credenze negative sul computer.
Queste ultime due non necessariamente vanno di pari passo ovvero è possibile avere alte credenze positive e negative allo stesso tempo. Tali fattori sono stati considerati validi in molte ricerche successive e pochi sono stati i nuovi apporti. Tra questi, è molto importante ricordare e considerare il Locus of Control: la radicata convinzione che quanto ci accada sia governabile da noi stessi (locus interno) oppure dipenda da una qualche volontà esterna (locus esterno). Il locus of control interno è legato a delle buone attitudini nei confronti del computer (Potosky & Bobko, 2001).
Incidenza delle attitudini sulle prestazioni al computer
Le attitudini al computer sono state negli anni, studiate al fine di individuare delle eventuali differenze di genere e trovare quindi, una delle cause del differente uso delle NT da parte di donne e uomini (Hargittai & Shafer, 2006; Potosky & Bobko, 2001; Whitley Jr, 1996). I risultati di questi studi presentano una certa continuità; i due sessi non presentano grandi differenze nelle attitudini o almeno non in tutte le componenti, nonostante ciò il gruppo femminile resta quello “sfavorito”:
- le differenze risiedono più nelle credenze circa le proprie abilità che nelle capacità vere e proprie. Età, livello scolastico e grado di esperienza predicono più efficacemente le competenze delle persone davanti a un pc, rispetto all’appartenenza a un genere;
- gli uomini si percepiscono più abili delle donne nello svolgimento di compiti al computer; questo a prescindere dalla prestazione effettiva;
- le donne non si distanziano nei valori inerenti al fattore affettivo (ansia), né tantomeno nelle credenze positive sulle NT, così come ci si potrebbe aspettare, mentre risulta caratterizzato da credenze negative più forti;
- le differenze si ritrovano anche in giovane età. I punteggi di ragazze e ragazzi che frequentano scuole “miste”, sono più distanti tra loro, mentre punteggi provenienti da scuole femminili e maschili confrontate tra loro non fanno emergere grandi differenze sulle attitudini nei confronti del computer.
ConclusioniLa scarsa incidenza di grandi differenze e il legame che sussiste tra genere e autopercezione, ma non tra genere e competenze reali, ci riporta a considerare l’ipotesi della socializzazione (North & Noyes, 2002). Secondo tale ipotesi, il genere femminile, inteso come insieme delle convinzioni socialmente accettate sulle caratteristiche tipiche dell’ essere uomo, ha lo svantaggio di essere associato negativamente alle NT. Già durante l’infanzia ragazzi e ragazze vengono abituati a “vedere sottolineate” delle grandi differenze tra di loro, anche quando non sono giustificate. Tali convinzioni si radicano nel tempo sia nel versante affettivo, sia in quello cognitivo (credenze) delle attitudini giungendo ad influenzare le prestazioni effettive.
Bibliografia
Hargittai, E., & Shafer, S. (2006). Differences in actual and perceived online skills: the role of gender. Social Science Quarterly, 87(2).
North, A., S., & Noyes, J., M. (2002). Gender Influences on children’s computer attitudes and cognitions. Computers in Human Behavior, 18, 135-150.
Potosky, D., & Bobko, P. (2001). A model for predicting computer experience from attitudes toward computers. Jpurnal of Business and Psychology, 15(3).
Whitley Jr, B., E. (1996). Gender Differences in Computer – Related Attitudes: It depends on What You Ask. Computers in Human Behavior, 12(2), 275-289.