Scritto da Redazione, mercoledì 19 aprile 2006 . Pubblicato in www.tecnedonne.it

Studiare con le tecnologie: giovani studenti/esse tra nuovi media e strumenti tradizionali PDF Stampa Invia
Porte aperte alle tecnologie, anche per prepararsi per la scuola: un/a giovane su due (il 51%) studia in Italia tanto sul libro di testo quanto sul materiale scaricato da internet. E’ quanto emerge dall’indagine “Studiare con il PC”.

Studiare con le tecnologie La tanto temuta cannibalizzazione del libro di testo sta avanzando tra le nuove generazioni: secondo una recente indagine – Studiare con il PC – realizzata dal professor Renato Mannheimer su incarico dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e di DOCET (rassegna di idee e materiali per la didattica), un/a giovane studente/ssa su due (il 51%) studia in Italia tanto sul libro di testo quanto sul materiale scaricato da internet, mentre solo il 41% utilizza solo il libro di testo.

Certo il primato del libro rimane incontrastato: per il 90% degli intervistati il libro di testo è ancora il mezzo principale per studiare, in media per 12 ore a settimana e seguito al secondo posto da altri “classici”: quaderni, appunti e riassunti che la stessa percentuale di intervistati utilizza per almeno 8 ore settimanali. Tuttavia, l’indagine, che si è concentrata sulle modalità di utilizzo delle tecnologie da parte di giovani tra i 10 e i 24 anni per attività di studio e di ricerca, fotografa una progressiva differenziazione dell’uso del web quale ‘luogo’ di apprendimento complementare a quello tradizionale su carta.

I risultati parlano chiaro: il 63% degli studenti utilizza sia il PC sia i tradizionali quaderni per fare i compiti o le tesine o i riassunti contro il 27% di chi usa solo il cartaceo. Non solo: uno studente su due consulta sia il cartaceo sia internet o i cd rom come fonti per ricercare voci di enciclopedie, dizionari e simili e ben il 24% utilizza a tal fine solo i supporti tecnologici, mentre si affida alla carta per svolgere tali attività solo l’11%.

Secondo il professor Mannheimer, “internet è diventata l’enciclopedia per eccellenza, sempre a portata di mouse, sfruttata soprattutto per la ricerca e gli approfondimenti domestici, giudicata uno scrigno inesauribile di conoscenza su più livelli, in cui si può trovare l’informazione spicciola e l’approfondimento bibliografico, la notizia dell’ultima ora e l’importante studio scientifico”.

Il tempo dedicato allo studio con gli strumenti tecnologici rappresenta già, in media, circa un terzo (28%) del tempo complessivo trascorso per lo studio individuale. Il 17% dei giovani studenti vi dedica addirittura più della metà del tempo complessivo dedicato all’apprendimento, soprattutto tra i 22-24enni (31%), studenti lavoratori (36%) che frequentano l’università (21%). Poco l’interesse suscitato dall’e-learning invece: gli/le studenti intervistati/e diffidano soprattutto delle proprie capacità di autodisciplina e di autogestione, mentre si sono mostrati più entusiasti all’ipotesi di assistere a lezioni multimediali, possibilità gradita soprattutto agli studenti universitari.

 

La tecnologia diventa quindi sempre più “supporto” allo studio. Un ragazzo su due dichiara di impegnare 3,5 ore del proprio tempo in una settimana (un terzo del tempo impiegato per studiare sui libri) per studiare su materiale scaricato da internet. A queste ore bisogna però aggiungere quelle che i giovani studenti passano al PC (il 67%, in media 4 ore settimanali), per fare i compiti o altre attività di studio utilizzando i programmi applicativi (word, excel, CAD, ecc…) e quelle usate per collegarsi ad internet per scaricare i materiali, per usare i motori di ricerca o per consultare le enciclopedie, dizionari ecc… (60% degli studenti). In quest’ultima attività la rete batte tutti i concorrenti cartacei e anche quelli su cd rom o dvd, sia in termini di percentuali di utilizzo (61% contro il 60% di chi consulta il cartaceo e il 46% di chi utilizza i cd-rom), sia in termini di media ore dedicate (3,2 per la consultazione via internet, 2,9 tramite il cartaceo, 2,3 su cd rom e dvd).

Il processo di cambiamento della scuola è in atto, ragione per la quale, come commenta Michele Lesiona, presidente del Gruppo editoria scolastica di AIE “occorre analizzare bene i fenomeni in atto per comprendere i cambiamenti che verranno. Un lavoro fondamentale per noi editori che progettiamo e realizziamo, insieme agli autori, gli strumenti per l’apprendimento in un contesto che evolve molto rapidamente”.