Di che cosa parliamo quando parliamo di violenza contro le donne.
“Capisco tutto, non mi metto a elencare il positivo dello scoperchiamento di un sistema maschilista ricattatorio omertoso, della denuncia eccetera. Ma possiamo tentare di dire qualcosa che vada oltre? Ecco, io temo un mondo dove l’amore non sia azzardo, scommessa, dove il sesso sia accordo formale, dove il corteggiamento sia un patto. Ho sempre voluto essere sorpresa, diciamo anche stravolta e ho sempre voluto anche io sconcertare e rischiare: l’amore e il sesso sono l’unico terreno dove la libertà di ognuno può osare di superare il confine della libertà altrui, e non ci sono garanzie che questo non procuri fastidio e non diventi molestia. C’è una splendida zona d’ombra dove ci si muove a tentoni, ansimando per il rischio di un rifiuto e perfino di una sberla (fisica o metaforica) ma è anche l’unico modo per vivere la vita, la passione, la conquista” (Roberta Filippini)
Questo domandarsi come salvare “ quella splendida zona d’ombra” richiede alcune sintetiche precisazioni per accennare l’inizio di una possibile risposta.
Quale è l’origine del sistema patriarcale maschilista?
Detta sinteticamente, l’origine è nel conflitto per il controllo sulla riproduzione della specie e sulla trasmissione ereditaria. Sempre molto sinteticamente attraversando la storia dell’evoluzione umana ci si imbatte secondo molti studiosi, ed in particolare, Bachofen, in un primo sistema di tipo matriarcale ed in seguito in un sistema di tipo patriarcale le cui tracce principali sono il passaggio dal sistema matrilineare al sistema patrilineare e il decadimento delle divinità femminili con il passaggio al politeismo ed alla successiva affermazione delle tre grandi religioni monoteiste. È un conflitto di potere. Il maschio vince ed espropria la femmina del potere sulla riproduzione della specie, la assoggetta e riscrive l’umanità e le leggi ad immagine e somiglianza di se stesso, riducendo ad uno la differenza di genere.
La seconda.
Che c’entrano le leggi con la pulsione sessuale e l’istinto alla riproduzione della specie?L’istinto alla riproduzione della specie e la pulsione sessuale non sono assoggettate nel mondo animale a nessuna legislazione.L’una e l’altra si sostengono e si alimentano reciprocamente, realizzando al contempo entrambi gli obiettivi, del piacere e della riproduzione . La femmina quando è fertile va in calore e attrae il maschio. Sempre molto sinteticamente agiscono complesse interazioni, biologiche, chimiche, ormonali. La fisiologia della riproduzione ha le sue regole in ogni specie, la pulsione sessuale le proprie specificità. Ma non giuridiche. Non c’è né matriarcato né patriarcato nel mondo animale , c’è collaborazione funzionale alla sopravvivenza.
Per la specie umana istinto alla riproduzione e pulsione sessuale si sono complicate assai nel corso dell’evoluzione e dell’interazione natura – cultura. E sono state perturbate dalla scrittura delle leggi.
La terza.
Chi scrive le leggi? Chi ha il potere , politico , giuridico ed economico. Nel sistema patriarcale i maschi.
Tutte, ma proprio tutte , le battaglie delle donne contro il sistema patriarcale sono battaglie giuridiche. Contro leggi che hanno sempre avuto sostanzialmente un solo ed unico obiettivo: il controllo della pulsione sessuale femminile e della riproduzione della specie. E tutte le battaglie delle donne hanno sempre avuto sostanzialmente un solo ed unico obiettivo : strappare squarci di libertà per la propria pulsione sessuale e per il proprio controllo della riproduzione della specie.
La quarta.
E allora l’amore, la passione, il rischio, l’azzardo, la scommessa, l’ansimare di cui parla il testo da cui sono partita? Quel poco di animalesco, naturale che è ancora presente negli umani cosa è , dove sta, come fa a sfuggire alle leggi.
Sta nell’infanzia, nei primi anni di vita, nella meravigliosa sessualità e sensualità infantile , là dove regrediamo con l’innamoramento e l’attrazione, là dove prevale il pensiero magico, là dove disegniamo per mezzo delle cure parentali che riceviamo, le nostre attitudini erotiche e le giochiamo, là dove il genere nelle relazioni tra pari ancora non conta, là dove siamo neutri , come mirabilmente la lingua tedesca ci chiama. Kinder. Das Kind : neutro. La passionale, allegra, fantasiosa sessualità infantile dura poco, ma abbastanza per consentire tale regressione. La grande rivoluzione di Freud : scoprirla. Il grande errore di Freud : pensare che esistesse una sessualità adulta. Esiste una sessualità patriarcale, esclusivamente fallocentrica, maschilista e in questo senso , e solo in questo senso, spesso violenta.
Infine come salvare quella splendida zona d’ombra, come dire qualcosa che vada oltre? Il sistema patriarcale maschilista si perpetua attraverso un trattamento violento, abusante, dominante, umiliante, ricattatorio, vessatorio, imprevedibile, discrezionale, disfunzionale, autoritario dei bambini e delle bambine. “Ed io da grande te la farò pagare “ è l’unico pensiero possibile della vittima.. Traumi che si trasmettono da una generazione all’altra se non ci sono le risorse individuali per uscire dall’universo mentale patriarcale e maschilista. Traumi che generano comportamenti perversi maschili e femminili, che generano padri e madri abusanti che generano altri padri e madri abusanti. . Chiunque commetta una violenza sessuale è stato violato da piccolo, non tutti quelli che vengono violati da piccoli, per fortuna, diventano violentatori. Il patrimonio genetico individuale fa la differenza insieme a cure immediate ed adeguate.
E questa è scienza.
Le neuroscienze oggi hanno qualcosa da dire che va oltre per evitare che tutto si riduca ad uno scandalistico vociare o resti la solita lotta separatista delle donne.