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Non voglio essere sola nel 21mo secolo
E’ (n.d.a. era) in programma dal 21 al 24 gennaio 2004 a Bruxelles la terza edizione di Digitales, punto di intersezione tra femminismi e nuovi media, generi e tecnologie. Pubblichiamo la prima parte dell’intervista rilasciata da Laurence Russel, una delle ideatrici dell’iniziativa, a Cornelia Solfrank.
CS: La conferenza Digitales è appena terminata. Vuoi descrivere che cosa è Digitales e che cosa è successo in questi giorni?
LR: Digitales si basa su di un’idea molto semplice, ossia riunire per un breve periodo di tempo, nello stesso luogo, donne che si occupano di nuove tecnologie, ossia ricercatrici dell’ambiente accademico, programmatrici, sistemiste, net-artiste, e tutte quelle donne che hanno deciso di usare la tecnologia per trovare lavoro e viverci. Da artista che lavora con le nuove tecnologie, posso confermare che non ci incontriamo mai. Quando lavoravo per Sophia, network di studi femministi, la mia sede di lavoro era nella stessa strada di un centro di formazione per disoccupate. Ero là, la segretaria di questo network e membro di Constant come artista e cyberfemminista, geograficamente accanto a questo centro di formazione che offriva corsi in tecnologie digitali, e non potevo immaginare che queste donne non si incontrassero, non condividessero le loro esperienze e non si parlassero su quello che significa essere una donna che lavora nel campo delle nuove tecnologie.
CS: Potresti brevemente spiegare che cosa sono questo centro di formazione e Constant?
LR: Interface3 asbl è un centro di formazione ed integrazione delle donne nel mercato del lavoro nel settore delle nuove tecnologie. Ha lo scopo di formare o formare nuovamente donne disoccupate con diversi gradi di educazione per un lavoro e per meglio rispondere alle domande della società. Stanno davvero facendo un gran lavoro, formando donne alla programmazione o all’informatica di base, ma i progetti formativi sono finanziati da istituzioni pubbliche e dal settore privato; questo significa che le donne imparano quello che serve ai governi e alle compagnie e non quello che serve e/o interessa a loro.
Constant è un’organizzazione di artiste con base a Bruxelles che unisce il pensiero artistico e quello teorico su/per Internet e le comunicazioni digitali. Tra le varie iniziative, organizza il festival del multimedia chiamato “Jonctions” ogni cinque anni.
CS: Torniamo a Digitales: come è nato?
LR: Sì, per questo dobbiamo fare qualche passo indietro. Per me l’inizio di Digitales è stato il “Cyberfeminist working days”, un evento culturale organizzato nel 2000. Avevo delle amiche che volevano fare un sito web, fare editing dell’audio, o usare DVD, al che pensai di organizzare un programma di seminari con una prospettiva femminista e cyberfemminista. E l’obiettivo dell’evento era di fare una canzone, un’immagine e un film. C’era una bella atmosfera, e le persone erano veramente entusiaste a discutere e pensare perché e che cosa stavano facendo nei media, argomentando anche sull’essere femministe…E’ stato bello.
Iniziai allora a pensare che le riflessioni e le azioni del cyberfemminismo non dovrebbero essere circoscritte all’ambito culturale, ma dovrebbero essere portato a tutte, nei luoghi di lavoro, nelle aziende o nei call center ad esempio. Quando incontravo le donne del centro di formazione, scoprivo che stavano facendo un gran lavoro, ma avevo l’impressione che il loro lavoro mancasse di accurata riflessione. E’ vero, oggi le donne trovano lavoro anche in campo informatico, ma a quale prezzo, a quali condizioni, e per quale retribuzione? Le donne venivano formate per seguire le politiche del governo oppure i bisogni delle aziende private e non per diventare pensatrici indipendenti. In egual modo, mi impressionava che teoriche e ricercatrici accademiche producessero statistiche sul posto delle donne nella tecnologia senza incontrare mai, nella maggior parte di casi, una persona in carne ed ossa ed approfondire la conoscenza reale delle donne oggetto dei loro studi. Così, iniziai a chiedere alle varie donne coinvolte di prendere tempo, e pensare a quello che loro/noi stanno/stiamo facendo veramente, e scambiarci la posizione; solo per un momento. Ed è successo.
CS: Quando ha avuto luogo il primo Digitales, e quante persone erano coinvolte?
LR: C’erano già più di 100 donne di Interface 3, il centro di formazione. Più la squadra delle organizzatrici: Interface3, Sophia, una rete di coordinamento per gli studi femministi e di genere, e Constant. Così circa 200 donne circolarono/parteciparono al primo Digitales, includendo anche il pubblico esterno.