Scritto da Giovanna Guidicelli, giovedì 04 maggio 2006 pubblicato in www.tecnedonne.it
Le ragazze dell’Eniac: sei ragazze all’origine del primo computer digitale della storia
La storia di sei giovani donne che hanno programmato il primo supercalcolatore, l’ENIAC (Electronic Numerical Integrated Computer).
Stati Uniti, seconda guerra mondiale, l’esercito americano si avvale del primo computer digitale della storia per calcolare con precisione le coordinate di lancio dell’artiglieria fino ad allora tracciate manualmente.
L’Eniac (Electronic Numerical Integrated Computer), questo il nome del supercalcolatore impiegato allo scopo, viene realizzato in collaborazione con l’Università della Pennsylvania a partire dal 1943 ed è ultimato nel 1946. E’ un “mostro” che occupa una superficie di 180 metri quadrati, pesa 13 tonnellate ed è formato da 18.000 tubi elettronici grazie ai quali riesce ad eseguire 300 moltiplicazioni al secondo.
I linguaggi di programmazione non sono ancora stati inventati e istruire l’Eniac all’esecuzione dei calcoli richiesti significa anche azionare fisicamente gli interruttori che la compongono affinché la corretta sequenza di impulsi venga immessa all’interno della macchina. In altre parole, chi programma l’Eniac deve settare ogni singolo bit a 0 o a 1 per comporre il codice che deve essere eseguito e tale sequenza deve essere ripetuta ogni volta perché non è previsto che venga memorizzata. Provate allora a immaginare questi pionieri in camice bianco, oops ho detto pionieri? Scusate ma per un attimo anch’io ho provato a trascinarvi nella trappola di chi immagina la storia dell’informatica come esclusivamente composta da uomini, grigi ingegneri negli anni ’50 e ’60, ragazzini genialoidi malvestiti in bicicletta dagli anni ’80 in poi.
Eh già in realtà non vi è nulla di più falso a partire proprio dalle origini perché, udite, udite l’Eniac fu programmato da sei donne, sei “computers” come allora venivano chiamate coloro che si occupavano tecnicamente dei calcolatori. Kathleen McNulty, Mauchly Antonelli, Jean Jennings Bartik, Frances Snyder Holberton, Marlyn Wescoff Meltzer, Frances Bilas Spence and Ruth Lichterman Teitelbaum, questi i loro nomi erano tutte laureate in matematica e furono selezionate da un gruppo di ottanta già arruolate dall’esercito per il calcolo manuale delle traiettorie balistiche. La ragione per cui furono impiegate fu essenzialmente il fatto che gli uomini erano impegnati al fronte, ma fu comunque per loro una grossa opportunità (anche a livello economico) che si prolungò anche dopo la fine della guerra in quanto i soldati che rientravano non erano in possesso delle competenze tecniche necessarie.
All’epoca le opportunità per una donna laureata erano essenzialmente l’insegnamento o il matrimonio. Bisogna ricordare, inoltre che l’Eniac era stato progettato dal Dr. Herman Goldstein assieme alla moglie Adele. Le “ragazze” dell’ Eniac dovettero per prima cosa imparare a programmare e lo fecero senza manuali, senza insegnanti e soprattutto senza Eniac. Prima di avvicinarsi alla macchina, infatti dovettero studiarne il modello teorico e, a partire da quello immaginare un modo di programmarla. Il loro lavoro fu un successo e nel 1946 l’Eniac venne presentato pubblicamente e rimase in servizio fino al 1955. I compiti delle programmatrici all’interno del gruppo erano così suddivisi:
- Marlyn Meltzer e Ruth Teitelbaum si occupavano in particolare del calcolo delle equazioni relative alle traiettorie balistiche.
- Frances Spence e Kathleen Antonell furono assegnate alla Differential Analyzer un calcolatore ancora in parte meccanico dedicato anch’esso al calcolo di equazioni balistiche.
Il loro compito consistette in particolare nella formazione delle donne addette all’Analyzer. Infine il terzo gruppo, formato da Jean Bartik e Betty Holberton, fu quello che si prese carico di imparare a programmare la Master Programmer ovvero una unità che, debitamente settata e tramite un sistema di propagazione degli impulsi, permetteva l’esecuzione di subroutine. In questo modo arrivarono con successo alla dimostrazione pubblica del 14 febbraio 1946.
Nelle prossime puntate vedremo in dettaglio i profili di ciascuna di queste “ragazze” che hanno contribuito in maniera cruciale allo sviluppo dell’informatica.