Scritto da Francesca Cilento giovedì 31 maggio 2007 e pubblicato in www.tecnedonne.it di webarchive
Gli studi sul Gender Digital Divide, sono caratterizzati da una grande varietà. Il genere è una delle categorie principali attraverso le quali categorizziamo la realtà, quindi la ricerca di differenze legate al genere sono molto ambite dai ricercatori. Quando parliamo di nuove tecnologie, però, i risultati non sono univoci o perché ormai le nuove tecnologie non sono più così sconosciute e stanno diventando parte integrante della vita quotidiana o perché le donne hanno imparato a non temerli.
Uno degli aspetti più interessanti del diverso rapporto che donne e uomini hanno con il computer, è che a parità di esperienza, ciò che varia riguarda le preferenze circa le modalità d’uso.
Frequenza e modalità d’uso
Computer e NT in generale, sono essenzialmente degli strumenti. Non hanno un carattere né un’anima, ma riflettono il carattere e l’anima di chi li usa. L’impronta maschile, tradizionalmente associata ad esse in realtà riflette solo una verità storica: i primi utilizzatori erano uomini. Oggi, molte ricerche testimoniano che il monte ore che si passa davanti allo schermo non divide più donne e uomini in piccoli e grandi utilizzatori. Ricerche recenti dimostrano, infatti che ,sia tra gli adolescenti, sia tra gli adulti le donne utilizzano il computer con la stessa frequenza (Thayer & Sukanya, 2006; Volman, van Eck, Heermskerk, & Kuiper, 2005).
Ciò che varia in modo consistente riguarda invece, le attività principali che vengono svolte attraverso le NT. Le donne sembrano trovare nella Rete e nel computer uno strumento ulteriore grazie al quale tessere nuove relazioni (di vario genere) o anche per sostenere la rete sociale già esistente. Le donne, quindi, guidate dal desiderio di comunicare spendono gran parte del tempo chattando, inviando mail e aderendo a gruppi educativi. Ciò che meno interessa loro e che segna una differenza con gli uomini sono: la ricerca di informazioni via web, la costruzione di pagine web e la ricerca di relazioni sessuali (Volman, van Eck, Heermskerk, & Kuiper, 2005).
Conclusioni
Se ogni strumento ha in sé più possibilità d’uso rispetto a quelle che il creatore aveva pensato per lui e che derivano dai bisogni dei reali utenti, la domanda che ora possiamo porci è: quali bisogni femminili le NT riescono a soddisfare? La risposta a questa domanda mette in luce finalmente la natura femminile della rete e individua le linee di sviluppo che questi strumenti possono avere per diminuire il GDD. Per spingere la riflessioni più in profondità, non è sufficiente dire le donne vogliono comunicare, ma possiamo posizionare questa necessità nel modello di Maslow (Maslow, 1954). Secondo Maslow i bisogni dell’essere umano si ordinano lungo una piramide, partendo da quelli più fisici e legati alla sopravvivenza, andando via via, verso quelli più “immateriali” (sicurezza, affermazione, affetto, ecc..). É a questi bisogni fondamentali che la rete come nuovo canale di comunicazione, risponde ed è questi che occorre rivolgersi per fare in modo che le donne trovino nelle NT degli strumenti adatti a loro, non necessariamente perché qualcuno li ha costruiti in tal senso. Le donne da sole possono trovare il loro modo di rapportarsi alle NT e tracciare così nuove vie di innovazione.
Bibliografia
Maslow, A. (1954). Motivazione e personalità. Roma: Armando.
Thayer, S., E., & Sukanya, R. (2006). Online Communication Preferences across Age, Gender and duration of Internet Use. Cyberpsychology & Behaviour, 9(4).
Volman, M., van Eck, E., Heermskerk, I., & Kuiper, E. (2005). New technologies, new differences. Gender and etnic differences in pupil’s use of ICT in primary and secondary education. Computers & Education, 45, 35-55.