Scritto da Giovanna Guidicelli, mercoledì 19 aprile 2006 pubblicato in www.tecnedonne.it

Continua con Grace Murray Hopper, inventrice del primo compilatore, il nostro percorso di scoperta delle donne della scienza e dell’informatica.

Grace Murray HopperLa figura della statunitense Grace Murray Hopper (1906-1992) è fondamentale nella storia dello sviluppo della scienza informatica. I suoi contributi principali risiedono nell’invenzione del compilatore e nella convinzione, portata a compimento, che un computer possa essere messo in grado di comprendere istruzioni espresse in lingua inglese.

Fin da bambina Murray mostra interesse per la matematica ed è incuriosita dal funzionamento degli oggetti meccanici (si narra che all’età di sette anni il suo divertimento fosse di smontare le sveglie per scoprire come fossero fatte al loro interno). I genitori (la madre era anch’essa un’appassionata di matematica) incoraggiano questa sua attitudine e all’età di 16 anni Murray fa domanda di ammissione al Vassar College dove però entrerà solamente l’anno seguente in quanto sbaglia la prova di latino. Nel 1928 ottiene il Bachelor in matematica e fisica e due anni dopo, nel 1930, il Master in matematica alla Yale University. Dal 1931 al 1943 insegna matematica a Vassar e nel frattempo ottiene nel 1934, ancora una volta all’università di Yale, il Ph.D nella stessa materia.

La seconda guerra mondiale rappresenta per Murray una svolta sia a livello personale che di carriera: decide infatti di arruolarsi nel corpo di donne volontarie della marina denominato WAVES (Women Accepted for Voluntary Emergency Service). La sua candidatura viene all’inizio osteggiata sia per l’età (troppo vecchia) sia per il peso (troppo magra), ma alla fine riesce a spuntarla e, dopo l’addestramento, viene assegnata al Bureau of Ordinance Computation dell’Università di Harvard sotto il comando del comandante Howard Aiken. Grace Murray diventa così la terza programmatrice del Mark I uno dei primi supercalcolatori digitali (formato da 750.000 parti meccaniche in movimento) utilizzato dalla marina USA per calcolare la giusta angolatura nel lancio dei missili. Il Mark I, così come i suoi successori Mark II e III, richiedeva un monitoraggio ed una programmazione costanti. Si trattava di una macchina molta diversa da quelle a cui siamo abituate oggi. Le istruzioni, in linguaggio macchina, venivano inserite tramite schede perforate e la macchina le eseguiva unicamente nella sequenza in cui le riceveva.

È in questi anni che si comincia ad utilizzare il termine “bug” (insetto) per indicare un errore nel funzionamento del calcolatore. Alcune fonti ascrivono proprio a Murray il primo utilizzo del termine, in realtà pare che fosse un gergo comune all’intero personale per indicare problemi di malfunzionamento dell’hardware. È però vero che Murray, assieme al suo staff, trovò un lepidottero all’interno di un relay del Mark II che aveva provocato un arresto del sistema e che fu la prima ad intendere il “debug” come la rimozione degli errori di programma. Murray rimane ad Harvard fino al 1949 quando decide di tentare l’avventura dell’industria privata e viene assunta con il ruolo di matematica Senior alla Eckert-Mauchley Computer Cororation produttrice del Binac, Binary Automatic Computer, programmato utilizzando il codice C-10 invece che le schede perforate. Il Binac spianerà la strada alla progettazione e produzione dei primi computer commerciali UNIVAC I e II.

Negli anni cinquanta Murray sviluppa il primo compilatore denominato A-0 che traduce i simboli matematici in codice macchina. L’A-0 inoltre poteva richiamare ed eseguire ( tramite un numero assegnato) funzioni memorizzate su di un nastro. In questo modo è possibile istruire la macchina tramite il simbolismo matematico e si evita di riscrivere il codice ogni volta che deve venire eseguito. Il passo successivo compiuto da Murray fu di provare che l’UNIVAC poteva riconoscere istruzioni scritte in lingua inglese. Il compilatore B-0, più tardi conosciuto come FLOW-MATIC, fu utilizzato per far sì che UNIVAC I e II interpretassero correttamente venti enunciati della lingua inglese che rappresentavano istruzioni per eseguire calcoli contabili. Il FLOW-MATIC portò così alla nascita del COBOL (Common Business Oriented Language), sviluppato dal team di Murray e ancora oggi largamente utilizzato nella programmazione soprattutto per quanto riguarda i sistemi dei grandi gruppi bancari.

Numerosi sono stati i riconoscimenti al lavoro di Grace Murray. Nel 1969 viene premiata come “Uomo” dell’anno (Men of the Year Award) nel campo dell’informatica e nel 1991 riceve la National medal of Technology. Nel 1983 infine la Marina la insignisce del titolo di Commodoro elevato, due anni più tardi, a quello di Rear Admiral.