Scritto da Francesca Cilento, venerdì 29 giugno 2007 e pubblicato in www.tecnedonna.it di webarchive
 
La vita online delle donne che navigano in Internet è costellata di attività che Internet mette a disposizione, tra queste il primato è dato dal sesso. Siti per adulti e altri tipi di servizi più o meno esplicitamente legati alla sessualità, sono tra gli ambienti più ricercati dagli utenti e hanno dato luogo a un fiorente mercato (Zogby/Focus, 2000). La maggior parte di chi fa l’ingresso alla rete per scopi sessuali si divide in due gruppi: coloro che ricercano materiale erotico e coloro che cercano dei partner. Questi ultimi, non sempre si limitano al così detto cyber sex, ma se la relazione (etero o omosessuale che sia) diventa più stabile, con il tempo trasferiscono il rapporto nella vita reale (Daneback, Mansson, Ross, 2007).

Donne e sesso
Considerate le dimensioni dell’ industria sessuale della Rete, è improbabile che le donne ne siano escluse anche se raramente si accenna alla loro presenza. Questa esclusione, che ad alcuni sembra un pregio, è un segnale della tradizionale visione delle donne che sono interessate più alla relazione che ad una soddisfazione sessuale. A questo si aggiunge una sorta di pudicizia che impedisce a molte donne di parlare liberamente della loro sessualità e dei loro desideri. In realtà proprio grazie all’anonimato consentito, sono tante le utenti che si servono del cyberspazio per soddisfare bisogni o semplici fantasia, in alcuni casi anche giungendo a delle forme estreme che sconfinano nel patologico (Ferree, 2006).

Cosa si fa in Rete? 
Da una ricerca del 2007 emerge che in un campione statunitense, circa il 40% delle donne e il 35% degli uomini intervistati riportano di aver avuto delle esperienze di questo tipo, anche se la maggior parte sostiene di averlo fatto solo al massimo un paio di volte. Dai resoconti emerge che la maggior parte degli utenti sono single o divorziati/e; ciò limita l’immagine generale che vede il cyber sex come una fonte di tradimento (Daneback, Mansson, Ross, 2007).
Se ci concentriamo solo sulle donne, un’altra ricerca del 2006 identifica 3 principali tipi di comportamento sessuale: attività solitarie, attività con altre persone e la compravendita di materiale pornografico (Ferree, 2006). Della prima categoria fanno parte sia la visione di materiale erotico, ma anche la fruizione di materiale scritto, come romanzi, testi o newsgroup dedicati. Nella seconda categorie invece ci sono, lo scambio di mail, la partecipazioni a chatroom, a discussioni di gruppo su tematiche sessuali o ad ambienti virtuali e il vero e proprio cyber sex.

Conclusioni
Da queste ricerche è possibile fare un ulteriore passo in avanti nella comprensione del ruolo che le donne stanno assumendo nella rete che sta diventando più paritario anche in un ambito da sempre considerato tabù per il genere femminile. Le donne all’interno della sfera sessuale e quindi non necessariamente relazionale, sembrano comunque preferire le attività in cui è coinvolta almeno un’altra persona, rispetto alla fruizione solitaria di materiale di vario genere. Sono le donne più giovani, dai 18 ai 34 anni che, forse liberate da una visione più tradizionalista, si spingono alla ricerca di materiali erotici e che forse nel tempo riusciranno a pervenire a una più semplice soddisfazione dei propri bisogni e desideri sessuali.

 

BIBLIOGRAFIA
Daneback, K., Mansson, S., Ross, M., W. (2007). Using the Internet to find offline sex partners. Cyberpsychology & Behaviour , 10, 1.
Ferree, M. (2006). Women and the web: cybersex activity and implications. Sexual and Relatioship Therapy, 18, 3, 2003.
Zogby/Focus. (2000). Survey reveals shocking Internet sex statistics, Legal Facts: Family Research Council, 2 (20), 30 mar.